Daphne Iside (Anno 1999)

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Iside: Generare la differenza


Descrizione sintetica del progetto


L'intervento ha sperimentato strategie e modalità per sviluppare meccanismi efficaci di segnalazione e di intervento rispetto al maltrattamento intrafamiliare ed alla violenza sessuale rivolti a donne adulte e giovani a rischio di ripetizione transgenerazionale di modelli femminili passivi e di coppia violenti.
Le attività si sono svolte sia in Italia, sia in Francia, attraverso azioni locali (gruppi di donne per attivare reti e strategie locali di solidarietà; sperimentazione di modelli congiunti di intervento con le forze dell'ordine) e transnazionali (viaggi studio e scambi sui modelli utilizzati in Francia ed in Irlanda; comparazione e valutazione delle azioni e dei risultati).
Data di inizio: 15/12/98 Data fine: 15/12/99
Bilancio complessivo: L. 155.260.000 (75% Unione Europea 25% cofinanziamento)

Problema specifico che il progetto ha affrontato


Il progetto ha lavorato sulla costruzione di strategie locali di solidarietà, in due paesi apparentemente diversi: il sud dell'Italia, a Palermo, ed il Nord della Francia, a Sergy Saint Cristophe, su due questioni principali:

  • la "transgenerazionalità" della violenza che si può verificare attraverso una genealogia femminile di vittime (da madre in figlia), realizzando momenti di lavoro collettivo tra e con donne di diverse generazioni, adulte ed adolescenti, con l'obiettivo di renderle capaci di comunicare ad altre buoni consigli di consapevolezza e di cambiamento, innestando una dinamica di solidarietà e di scambio
  • il silenzio femminile "collusivo", realizzando incontri di gruppo sulle relazioni di coppia e tra madri e figlie ed aumentando la conoscenza su chi interviene a livello locale: polizia, famiglia, assistenti sociali, parroci, insegnanti, ecc., e sui diritti e le opportunità esistenti, per stimolare e costruire dinamiche efficaci di segnalazione ed intervento coinvolgendo le forze dell'ordine e gli attori sociali del territorio

Finalità pratiche dell'attività programmata


  • Operare in stretta collaborazione con tutti gli attori sociali, sia a livello locale che transnazionale, per definire strumenti e luoghi affinché la segnalazione ed i meccanismi di intervento in caso di violenza siano più efficaci.
  • Fornire agli attori locali la possibilità di conoscere modelli già sperimentati e buone pratiche, che stimolino il coinvolgimento in particolare modo le forze dell'ordine, per mettere a punto un dispositivo di intervento efficace e non respingente come quello attualmente in vigore.
  • Costruire reti di solidarietà informale e formale tra le donne che subiscono violenza

Il progetto realizzato


Il progetto ISIDE si è sviluppato intorno a due assi fondamentali:

  • La creazione, attraverso un partenariato locale di una rete per la sperimentazione di strategie comuni che producano un reale cambiamento per le donne e le adolescenti che subiscono violenza all'interno della famiglia o nel sociale. E' stata centrale per Palermo l'idea di tessere una rete di riferimento locale e cittadina che possa costituire un sopporto alla sperimentazione di nuovi modelli di intervento, di segnalazione e di prevenzione alla violenza, attuati all'interno di un quartiere a rischio di Palermo, lo ZEN2. Per Cergy è stato fondamentale realizzare una sensibilizzazione tra le donne, in particolare quelle in uscita da strutture di ospitalità, per attuare gruppi di parola permanenti che permettano di attenuare il rischio di ritorno a situazioni di maltrattamento.
  • Una rete transnazionale di scambio e di confronto sulle pratiche già sperimentate dai centri nelle differenti realtà dei paesi partner (Francia ed Irlanda) e sulle strategie innovative pensate nelle azioni del progetto di seguito descritte

Azioni a Palermo


Le azioni realizzate a Palermo hanno voluto stimolare la produzione di un cambiamento attraverso la promozione di una cultura di solidarietà e di "parola" tra donne adulte ed adolescenti, in direzione della messa in crisi della ripetizione transgenerazionale del modello della "fuitina" (modalità rituale di passaggio dalla condizione di figlia a quella di moglie e madre, attraverso una fuga dalla casa paterna a quella della famiglia del fidanzato che diverrà convivente e marito) che rappresenta, con i caratteri definiti e difficilmente modificabili del rito, esperienza comune a gran parte delle giovani donne di molti quartieri palermitani e delle loro madri. In particolare nei quartieri più poveri, tra cui lo Zen 2, dove il modello culturale che regolamenta le relazioni sociali è di stampo prettamente patriarcale ed i meccanismi di potere tra i sessi passano attraverso una rigida definizione dei ruoli maschile e femminile. Questo modello di passaggio ratifica la dipendenza della donna dall'uomo, innescando comportamenti di violenza fisica e psicologica, nonché sessuale, da parte del coniuge, subiti nel silenzio e nell'isolamento, anche rispetto alla famiglia allargata, come esito inevitabile di una "scelta obbligata", peraltro fatta in giovanissima età (14 / 15 anni).
Incidere su queste dinamiche significa tentare di innestare nella cultura di base elementi di libertà di parola e di azione per le donne. Operazione che deve prevedere più livelli di intervento:

  • Il coinvolgimento degli operatori sociali (pubblici e del no profit) e della scuola del quartiere bersaglio, al fine di discutere con loro i problemi che le donne vivono, i bisogni che esprimono, le difficoltà che incontrano quando desiderano uscire da una situazione di violenza. Nel progetto si sono realizzate numerose riunioni di quartiere e nelle scuole, per sensibilizzare e coinvolgere assistenti sociali, operatori sanitari, insegnanti e psicopedagogisti. Riunioni che hanno cercato di tematizzare non solo il risultato delle scelte (le situazioni di violenza), ma anche le dinamiche che sottendono alla vittimizzazione e gli stereotipi che accompagnano le azioni sociali ed educative rivolte a donne e ragazze.
  • Il coinvolgimento degli organismi di appartenenza di questi operatori, comprese le forze dell'ordine, a livello cittadino. Ciò per permettere lo sviluppo di logiche di rete formalizzate per combattere la violenza. Tale piano di intervento ha prodotto gruppi di rete che si sono strutturati per conoscere, analizzare ed affrontare insieme i problemi che vengono dalla violenza ed a cui hanno partecipato: i servizi sociali del comune di Palermo, i servizi socio sanitari della Azienda Sanitaria Locale n. 6, la Questura di Palermo, il Comando Provinciale dei Carabinieri, il Tribunale dei minorenni, le Procure, il Provveditorato agli studi, le associazioni.
  • Il coinvolgimento delle donne e delle ragazze in incontri e laboratori di gruppo che hanno sviluppato i temi di loro interesse, guidati da un'animatrice, due psicologhe e, di volta in volta, con la presenza di esperte sui diritti, il lavoro, la salute, i servizi. Incontri che si sono realizzati inizialmente in modo itinerante nel quartiere, presso i luoghi di aggregazione delle donne (scuola, centro sociale, servizio sociale) e che poi si sono strutturati presso la sede del progetto Zen (Comune di Palermo) per le donne adulte, e presso la scuola media per le ragazze.

Azioni a Cergy Saint Cristophe


Le azioni realizzate a Cergy si sono proposte di attivare cambiamento attraverso la promozione di gruppi di donne permanenti, che permettano il mutuo aiuto per non "ricadere" in situazioni di violenza. Le donne che hanno partecipato ai gruppi sono soprattutto quelle che hanno risieduto nelle case di accoglienza e che sono in quella fase delicata di ricostruzione della propria autonomia materiale e psicologica, fase in cui è più facile ricadere in rapporti di dipendenza a rischio di violenza. Si tratta peraltro di donne di diversa nazionalità, per cui il metodo di lavoro utilizzato ha cercato di creare una comunicazione tra le parole e le immagini, per garantire a tutte la possibilità di esprimersi e di elaborare le proprie emozione ed i propri vissuti

Transnazionalità


E' stato centrale lo scambio ed il confronto sulla metodologia di chi opera sul terreno rispetto alla prevenzione della violenza contro le donne ed all'accoglienza della domanda di aiuto, in direzione di una maggiore sensibilità sulle problematiche del maltrattamento intrafamiliare e della strutturazione di meccanismi di segnalazione e di intervento più efficaci da parte di servizi e forze dell'ordine. A tal fine la conoscenza approfondita delle attività e del metodo di lavoro dei centri coinvolti e della rete locale di intervento è risultata fondamentale per la programmazione e la valutazione della azione realizzate. In particolare è risultato efficace lo scambio tra i due principali partner del progetto, le associazioni Le Onde Onlus e Du coté des femmes. Si sono realizzate più riunioni, che hanno permesso non solo di approfondire la metodologia di intervento delle singole associazioni, ma anche di conoscere le risorse e l'esperienza maturata nei territori. Per Le Onde è risultata preziosa la conoscenza del modello francese di intervento in rete, che, debitamente, rivisitato, ha prodotto l'avvio delle reti locali palermitane, garantendo la disponibilità di un'esperienza che ha permesso la tematizzazione immediata dei bisogni ed un modello possibile di collaborazione tra diversi enti.

Risultati raggiunti a dicembre 1999


A livello locale

  • ll coinvolgimento nelle attività delle forze dell'ordine, migliorando la collaborazione già esistente e iniziando a costruire la possibilità di parlare in un quartiere a rischio quale lo ZEN2 sia da parte della polizia, sia da parte delle donne, al di fuori delle logiche dell'"omertà".
  • Il coinvolgimento nelle attività e nella loro progettazione e programmazione degli operatori territoriali sopra descritti.
  • La partecipazione attiva e progettuale da parte delle donne e delle adolescenti che hanno fatto parte dei gruppi locali, rendendole attrici del progetto e canali di comunicazione con altre donne e ragazze, innescando un effetto tam - tam che ha permesso a molte donne adulte di rivolgersi al centro, ad alcune di ricorrere alla polizia ed alle ragazze di produrre materiali da pubblicare (abbiamo continuato a seguire in questi mesi il lavoro delle ragazze che si sono occupate di testi, disegni ed hanno verificato l'editing) ed una rappresentazione finale (che verrà fatta a fine anno scolastico) per la scuola. L'opuscolo delle ragazze sarà disponibile nelle due lingue francese e italiano da aprile.
  • Il coinvolgimento delle équipe di lavoro delle case di ospitalità di Sergy e Sercelle per promuovere e coordinare le attività dei gruppi di donne, scegliendo un metodo di animazione particolare che garantisce una comunicazione tra diverse culture.
  • La pianificazione del lavoro (tecnico - metodologica) e la sensibilizzazione delle donne alla partecipazione ai gruppi di incontro ed alle ragazze al laboratorio di animazione pensato per loro e condotto a partire da loro.
  • A Palermo, la partenza di gruppi di rete promossi congiuntamente dalla Questura e dall'associazione Le Onde Onlus che si sono strutturati in tre aree di azione: il Primo intervento, il Percorso di uscita dalla violenza, i Minori. Gruppi che hanno continuato ad incontrarsi e che operano ora anche nell'ambito del progetto "Rete antiviolenza delle città Urban Italia", rappresentando il primo esempio nel sud dell'Italia.
  • A Palermo, la programmazione con il Comune di Palermo di un nuovo progetto "Luna piena, quando una madre diventa autorevole" che riguarda altri due quartieri a rischio: Danisinni e Sperone. Progetto da realizzarsi nel 2000 con finanziamento dell'Amministrazione Comunale a Le Onde Onlus. Tale intervento ricalca le azioni attuate allo Zen, mutuandone prassi e operatività. Un medesimo intervento, anche se su scala ridotta si realizzerà nel comune di Piana degli Albanesi

A livello transnazionale

  • La conoscenza e lo scambio tra le due équipe di Palermo e di Cergy al fine di approntare le attività ed i parametri di valutazione e comparazione del lavoro.
  • La conoscenza dei modelli di intervento francese ed irlandese.

Difficoltà incontrate


Le difficoltà che si sono incontrate riguardano:

  • L'accesso al territorio e la programmazione del lavoro con gli operatori allo ZEN. Nonostante il partenariato attivo sul progetto non è stato semplice coinvolgere direttamente le persone che lavorano nel quartiere nel fare proprio e partecipare attivamente alle attività previste. Ciò per la sfiducia che viene da precedenti esperienze negative incontrate nella realizzazione di interventi comunali o comunitari nel territorio, dove queste stesse persone hanno vissuto un'espropriazione del proprio lavoro ed un uso del loro ruolo senza essere parte attiva di ciò che era programmato.
  • Sempre allo ZEN: il coinvolgimento delle donne e delle ragazze, che è potuto avvenire solo dopo avere superato la prima difficoltà sopra citata e ritarando le azioni previste sui bisogni delle donne e delle ragazze, sia di tipo conoscitivo, sia di parola. Abbiamo alla fine scelto di lavorare più sull'informazione e sull'animazione, che sull'elaborazione dei vissuti. Rivelandosi perdente la scelta di effettuare gruppi in loco sulla violenza, a causa del timore di essere "bollate" che le donne e le ragazze vivono in un quartiere ove molte dinamiche sono simili a quelle delle piccole comunità e tutti conoscono tutti.
  • A Cergy la definizione tecnico - metodologica dei gruppi e l'organizzazione del lavoro tra le diverse équipe che intervengono nelle case in preparazione dei gruppi.

Partners del Progetto

| ·Le Onde Onlus· | ·Associazione Centro Sociale ZEN Insieme · | ·Città di Palermo, Assessorato Attività Sociali· |
| ·Association "Du coté des femmes" di Cergy Saint Christophe pour la Federation National Solidarité Femmes · |
| ·Mouvement Francais pour le Planning Familial de Caen· | ·Women's Aid Federation di Belfast· |