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Province di Pescara e Teramo
1. Analisi Territoriale Regione Abruzzo
La regione Abruzzo, al 31 gennaio 2009 censiva, un 1.309.797 abitanti residenti di cui
650.752 maschi e 688.146 femmine con una variazione positiva rispetto all’anno precedente dello 0,3%.
La crescita demografica regionale ha quindi seguito un andamento simile a quello dell’Italia meridionale, ma con
tassi più elevati vicini a quelli registrati a livello nazionale.
Tale incremento demografico è effetto della compensazione positiva tra saldo naturale positivo, dove l’indicatore
di mortalità è maggiore della natalità, a fronte di un saldo migratorio positivo (nel 2009 il saldo migratorio è
stato pari a 7.298 unità).
Tale informazione consente di delineare una prima caratterizzazione della demografia abruzzese:
- Il saldo naturale negativo indica un processo avanzato di recessione demografica endogena, in cui i bassi indici di natalità si aggiungono primari meccanismi di migrazione interna della popolazione locale;
- Disaggregando i dati generali emerge, una costruzione demografica caratterizzata da imponenti regressioni nelle zone interne ed avanzamenti nelle zone costiere;
- Il numero medio di componenti per famiglia si attesta al valore di 2,5 a riprova dell’avanzamento del modello nucleare;
- Il saldo migratorio positivo è anche paradigma della riconversione produttiva-occupazionale, dove l’offerta aggregata di lavoro di bassa soglia attrae le risorse umane esogene, e dove, la domanda locale - anche a fronte di medi tassi di disoccupazione - focalizza i propri interessi nei settori economici avanzati (terziario, secondario avanzato, attività autonome,ecc).
Negli ultimi anni, il sistema nazionale delle politiche sociali si è caratterizzato per la forte riduzione delle risorse disponibili. Nell’ambito di questa difficile situazione generale, la Regione Abruzzo a causa del suo enorme debito pubblico, deve ripensare l’intero sistema regionale delle politiche sociali, al fine di riuscire a garantire i LIVEAS, i livelli essenziali d’assistenza.
1.1 L’immigrazione in Regione
La collocazione geografica dell’Abruzzo determina una forte attratività per la popolazione immigrata.
In particolare, il territorio regionale accoglie numerosi immigrati provenienti dai paesi balcanici. Nel 2009
i residenti stranieri in Abruzzo risultano 69.641, con una incidenza del 5,2% sulla popolazione residente e un
incremento del 16,6% rispetto al 2007.
La provincia di Teramo accoglie il maggior numero di immigrati (circa 21.000), seguita dall’aquilano (poco più di 19.000),
dal teatino (poco meno di 17.000) e dal pescarese (poco più di 12.500).
2. Analisi Territoriale Pescara e Provincia
Il quadro socio demografico della Provincia di Pescara si presenta molto sfaccettato e dinamico, caratterizzato dalla dominante presenza femminile sul territorio, da un incessante processo di senilizzazione della popolazione residente, dalla tendenza al popolamento dei centri più piccoli dell'area metropolitana e dall’incremento del numero di stranieri residenti.
Dai dati Istat, la popolazione residente nella provincia di Pescara risulta essere, al 31 dicembre 2008, pari a
318.562 unità di cui 153.313 maschi (48%) e 165.247 femmine (52%).
Un cambiamento rilevante riguarda il comune di Pescara dove si è registrato negli ultimi anni un leggero decremento, a
fronte dei comuni di Montesilvano, Spoltore e Città Sant’Angelo in cui la popolazione residente è in considerevole aumento,
anche a causa dei movimenti migratori degli stranieri.
Rispetto al 2007 infatti si registra un incremento demografico ed un conseguente aumento della densità media solo ed
esclusivamente nell’ambito 321, Comune di Montesilvano, e nell’ambito 33 Area Metropolitana.
I valori totali della popolazione per sesso rivelano, in linea con l’andamento nazionale, la prevalenza del genere
femminile rispetto alla componente maschile, ma aggregando i dati per classi di età si rileva che i maschi sono
superiori alle femmine nelle fasce più basse, tra i 25 e i 45 anni si nota un processo di riallineamento, per le
fasce di età successive, il numero delle femmine tende a superare in modo considerevole quello dei maschi, tra gli
over settantacinquenni le donne infatti costituiscono il 65%, il fenomeno è noto come minore propensione fisiologica
alla morte delle donne. L’età media sia per gli uomini che per le donne risulta piuttosto elevata, pari a 50 anni,
indice che il processo di invecchiamento della popolazione è ormai un dato strutturale sul nostro territorio,
in misura addirittura superiore a quello nazionale, pari a 43 anni. La percentuale di popolazione anziana (con più di
65 anni) si conferma pari al 21 % sul totale dei residenti e supera la percentuale della popolazione giovanile (0-14
anni), che si conferma al 14%. Le persone con più di 75 anni costituiscono il 10% della popolazione; il dato è
particolarmente significativo poiché si tratta di un'età dopo la quale le esigenze assistenziali cominciano ad essere
più evidenti. In particolare sono otto i comuni della provincia con una concentrazione di anziani superiore al 30%:
Brittoli, Corvara, Sant’Eufemia a Maiella, Civitella Casanova, Pietranico e Carpineto, tra questi spicca il comune di
Brittoli con una percentuale che raggiunge addirittura il 41% mentre Cappelle sul Tavo è il comune con la minore
concentrazione di anziani, con il 15% di presenze. Va comunque evidenziato che i comuni più popolosi risultano tutti
piuttosto giovani con una percentuale di anziani sotto la media, (Spoltore 16 %, Montesilvano 17%, Città Sant’Angelo 17%),
con una leggera eccezione rappresentata dal capoluogo, che riscontra una presenza percentuale di anziani leggermente
superiore alla media (23%).
L’invecchiamento demografico comporta un elevato impegno economico per la fornitura di servizi agli anziani, infatti
il 37,2% della spesa pubblica complessiva per la fornitura di servizi sociali è stata loro destinata.
I dati analizzati mettono dunque in evidenza come il processo di senilizzazione nella provincia di Pescara risulti
essere superiore alla media nazionale, a controbilanciare questa tendenza è la popolazione immigrata la cui età
media è di 33 anni, il 47% degli stranieri residenti ha un età compresa tra i 26 ed i 45 anni e il 24% ha un’età
inferiore ai 20 anni. Ciò contribuisce il loro impiego in aree e settori dove la manodopera italiana giovane scarseggia
concorrendo in misura importante alla produzione di beni e servizi. Dal punto di vista demografico essi garantiscono
alla popolazione un incremento naturale positivo e contribuiscono nel breve-medio periodo a ringiovanire la struttura
per età del nostro territorio. Anche l’analisi della distribuzione della popolazione rispetto allo stato civile offre
spunti di riflessione interessanti, i cittadini celibi o nubili sono il 40 % di contro il numero di coniugati è pari
al 51%. Ciò rivela che nella Provincia di Pescara il matrimonio continua a rappresentare un’istituzione importante
tanto che i matrimoni sono in crescita. Altra caratteristica per cui la provincia di Pescara si distingue dall’andamento
del fenomeno in Italia riguarda la divorziabilità: il numero di divorzi continua, infatti, a diminuire tanto che nel
2008 scendono da 438 a 260 mentre le separazioni risultano essere in aumento.
Altre informazioni preziose per comprendere il contesto sociale provinciale riguardano i nuclei familiari e le loro
composizioni, dai dati degli Uffici Anagrafe risultano nel 2008, 109.500 famiglie di cui il 38% con una o più persone
anziane a fronte del 30 % con presenza di minori, il modello che nettamente prevale è la famiglia con un solo
figlio, modello che ha iniziato ad affermarsi a partire dagli anni 60 in cui si diffonde la concezione della
maternità come scelta consapevole e in quanto tale strettamente collegata alla situazione lavorativa personale ed
economica.
2.1 Uno sguardo al fenomeno immigrazione nella provincia di Pescara
La popolazione straniera residente nella Provincia di Pescara, stando ai dati dell’ufficio anagrafe,
ammonta a 14.168 unità, con una incidenza sul totale della popolazione residente pari al 4%, incidenza
ancora al di sotto della media nazionale che è di 6.5%. La crescita è stata esponenziale soprattutto negli ultimi
anni. Va naturalmente evidenziato che le stime risentono dei limiti dovuti alla difficoltà di rilevare l’effettivo
ammontare degli stranieri presenti illegalmente o irregolarmente sul territorio.
Distribuzione per cittadinanza: Rumeni, Albanesi, Ucraini, Cinesi e Senegalesi, risultano essere
le comunità maggiormente presenti sul territorio, dunque la distribuzione per cittadinanza degli stranieri non appare
sostanzialmente modificata nelle tipologie prevalenti rispetto al 2007, piuttosto si è riscontrato un cambiamento nei
loro tassi di crescita.
Anche se si registra una crescita in quasi tutte le comunità, in alcune l'incremento è più evidente e significativo:
è il caso delle popolazioni provenienti dalla Nigeria, dalla Romania, dal Marocco e dalla Bulgaria, che crescono
rispettivamente del 39%, del 34%, del 32% e del 28%. Le comunità albanese e ucraina mantengono un ritmo di crescita
elevato (+26% e +20%), mentre rallenta la comunità cinese (+9%) e quasi si arresta quella senegalese.
Distribuzione territoriale: Nei comuni di Pescara e Montesilvano si concentra il maggiore numero di
stranieri, rispettivamente il 36% ed il 24% del totale straneri residenti in provincia, ma se si vanno ad analizzare
i dati sulle presenze rapportandoli a quelli sul totale residenti nei singoli comuni, sono nell'ordine Nocciano,
Torre dei Passeri e Montesilvano i comuni a più alta concentrazione di stranieri, con un' incidenza percentuale
sul totale popolazione residente rispettivamente del 13%, dell'8% e del 7%.
Dai dati degli uffici anagrafe si scopre che alcune comunità si concentrano soprattutto in alcuni comuni, è il
caso della comunità cinese che risiede esclusivamente nei comuni di Pescara, Montesilvano, Collecorvino e Cappelle,
e della comunità macedone che si concentra a Tocco da Casauria, Sant’Eufemia e Roccamorice, mentre le cittadinanze
rumena e albanese sono presenti in modo pressoché significativo in tutti i comuni della provincia.
Distribuzione per sesso: Il 56% del totale degli stranieri residenti nella provincia di Pescara è
costituito dal sesso femminile. La femminilizzazione dell’immigrazione resta un segno distintivo del fenomeno in
Italia, che nella provincia di Pescara sembra essere particolarmente accentuato.
L’universo delle donne immigrate è altamente articolato al suo interno sia per i paesi di provenienza che per i
progetti migratori, donne con forte capacità di adattamento e di conservazione della tradizione di origine che
fungono al contempo da guardiane della tradizione e da agenti di cambiamento.
Le comunità con più elevata presenza femminile sono quelle provenienti dall’Est Europa e dal Sud America, quasi
tutte caratterizzate da un incidenza percentuale che supera il 70%.
3. Analisi Territoriale Teramo e Provincia
La provincia teramana ha visto un costante accrescimento della numerosità dei propri residenti nel corso
dell’ultimo decennio. Sulla base dei dati Istat, rilevati al 31 dicembre 2008, la popolazione residente
teramana ammonta a 309.838, di cui 151.418 Maschi (49%) e 158.420 (51%) Femmine, con un incremento rispetto
al 2007, pari a 1,23 punti percentuali, passando da 306.067 a 309.838.
Considerando l’andamento demografico dal 2001 al 2008, la provincia di Teramo, insieme a quella di Pescara,
ha registrato incrementi consistenti della popolazione residente (pari a circa 8% per entrambe le province),
superiori alla media regionale (che invece si attesta al 5,7%). Tale incremento si deve ad un saldo migratorio
consistente e sempre positivo. Infatti, quasi il 7% della popolazione residente nel territorio provinciale è
costituito da stranieri, perlopiù di nazionalità albanese, rumena e cinese. Grazie anche alla presenza massiccia
di stranieri di età compresa tra i 14 e i 44 anni (63% del totale), Teramo presenta secondo l’ultima
rilevazione (31 dicembre 2008) un indice di vecchiaia, di 1,52, inferiore a quello di tutte le altre province
abruzzesi.
Analizzando i valori totali della popolazione per sesso si nota una presenza femminile superiore rispetto a
quella maschile, come accade anche nella Provincia di Pescara. Aggregando i dati per classi di età si rileva
che i maschi sono superiori alle femmine nelle fasce più basse, nelle fasce di età centrali, dai 45 ai 64 anni,
la popolazione della provincia di Teramo risulta invece abbastanza bilanciata con il 25,6% di uomini e il 25,1% di donne.
Il 40,5% della popolazione teramana ha un’età compresa tra i 15 e i 44 anni, il 13,5% è costituito dai giovani
fino ai 14 anni (cioè prima dell’età attiva), a fronte della categoria over 65, che rappresenta il 20,6% della
popolazione residente: vale a dire che circa uno su cinque residenti rientra nella fascia anziana.
Si riscontra dunque anche nella provincia Teramana una rilevante presenza di anziani, così come su tutto il
territorio nazionale, ed una bassa natalità.
Gli indici di vecchiaia che richiedono una particolare attenzione sono senza dubbio quelli dei comuni dell’entroterra
teramano, come Pietracamela (6,71), Cortino (4,24), Fano Adriano (3,94), Valle Castellana (3,30) e Castelli (3,28)
che presentano un rapporto anziani - giovani di tre a uno (o superiore).
Gli ambiti territoriali2 maggiormente problematici, quindi, sono Laga e Gran Sasso che
presentano un indice di vecchiaia pari rispettivamente a 1,99 e 1,92, equivalente a circa due anziani rispetto ad
un giovane.
La differenza di tali territori con quelli costieri, o prossimi alla costa teramana, è lampante: gli ambiti Vibrata,
Tordino e Costa Sud (1 e 2) registrano indici di vecchiaia addirittura inferiori all’1,5, che equivale a 3 anziani
rispetto a 2 giovani.
Analizzando la popolazione rispetto allo stato civile si scopre che i cittadini celibi e nubili rappresentano il 40%
della popolazione rispetto al numero di coniugati pari al 51%, il dato rileva, come accade anche nella Provincia di
Pescara, che il matrimonio rappresenta nel territorio un’istituzione importante, va tuttavia sottolineato che anche la
popolazione celibe o nubile rappresenta una alta percentuale.
Dai dati degli uffici anagrafe del 2008 si contano 121.411 famiglie e un numero medio di componenti per famiglia
pari a 2,5 a differenza della Provincia di Pescara dove prevale il modello familiare con un solo figlio.
Esaminando i dati sul lavoro si nota che il numero di lavoratori registrati3 al 31/12/2008, per
genere, presso i CPI della provincia di Teramo ammonta a 41852 di cui n. 17437 Uomini (pari al 41,66%
del totale) e n. 24415 Donne (pari al 58,33% del totale).
Questo dato merita particolare riflessione in quanto il un numero di lavoratrici registrato è molto elevato rispetto
ai lavoratori.
3.1 Uno sguardo al fenomeno immigrazione in provincia di Teramo
Secondo la banca dati demografica dell’Istat, nella provincia di Teramo risiedono 20.922 stranieri,
di cui il 21,4% è costituito da minori, a fronte della Provincia di Pescara in cui ne risiedono 14168.
Negli ultimi 4 anni si è manifestato un trend di crescita positivo, dai 13.314 stranieri presenti nel 2001 si
è passati a 20.922 nel 2008.
La crescita è stata esponenziale soprattutto negli ultimi anni, nel 2008 gli stranieri hanno infatti registrato
un incremento di 3.078 unità rispetto al 2007.
Distribuzione per cittadinanza: Gli stranieri della provincia di Teramo provengono per la maggior parte
dall’Albania (24,3%, circa uno su quattro), dalla Romania (19,2%, circa uno su cinque) e dalla
Repubblica Popolare Cinese (12,3%). Nel corso degli ultimi tre anni, la nazionalità degli stranieri residenti
nel territorio provinciale muta considerevolmente. Albanesi, rumeni e cinesi, ovvero le nazionalità più numerose,
presentano dei picchi nel 2007 per poi ridimensionarsi a favore delle “altre nazionalità” nel 2008 (che quasi raddoppia il
proprio volume).
Distribuzione territoriale: In provincia di Teramo, l’ambito più interessato dalla presenza straniera continua ad
essere la Val Vibrata con 8.724 stranieri, pari al 41,7% degli stranieri totali residenti nel territorio provinciale.
Il Comune con la più alta percentuale straniera è Martinsicuro con il 17,6% di stranieri, seguito da Alba Adriatica
e Nereto (entrambi con il 12,5% di stranieri sul totale dei residenti).
In generale, si può affermare che la costa teramana registri un numero di stranieri molto alto, ma considerando la percentuale
degli stranieri sul totale dei residenti, balzano all’attenzione alcuni paesi dell’entroterra della provincia (come Campli,
Civitella del Tronto, Sant’Egidio alla Vibrata, Bellante, Controguerra, Corropoli, Sant’Omero, Castellalto e Penna Sant’Andrea)
che registrano percentuali di stranieri superiori al 7% e un numero di minori stranieri abbastanza rilevante. La presenza
albanese si fa più rilevante nelle zone costiere, i cinesi continuano ad essere più presenti nei Comuni dell’entroterra della
Val Vibrata, mentre nelle zone restanti dell’entroterra teramano si segnala una presenza più significativa di rumeni, macedoni
e polacchi.
Distribuzione per età: Il 63% della popolazione residente nella Provincia di Teramo ha tra i 15 e i 44 anni, il 20% è
rappresentato da minori fino a 14 anni, e solo il 3 % appartiene alla fascia over 65. La provincia Teramana è dunque caratterizzata
da una forte e radicata presenza straniera con età adulta. Va dunque evidenziato, come accade nella Provincia di Pescara,
che gli stranieri presentano un’età lavorativa che favorisce il loro impiego in aree e settori dove la manodopera italiana
giovanile scarseggia. Dal punto di vista demografico essi contribuiscono senz’altro a ringiovanire la struttura per età del
territorio.
Distribuzione per sesso: Relativamente al genere, tra gli stranieri, si registrano più donne che uomini: rispettivamente
il 52,5% contro il 47,5%. Dall’analisi dei dati risulta evidente che le donne straniere siano più numerose rispetto agli
uomini nelle classi di età adulta e anziana, mentre gli stranieri di età inferiore ai 14 anni sono perlopiù uomini.
Altro spunto di riflessione che emerge dall’analisi dei dati riguarda le comunità maggiormente presenti sul territorio provinciale,
esse sono infatti caratterizzate da un’ elevata presenza maschile, infatti i maschi appartenenti alle comunità albanese e cinese
sono superiori alle donne a differenza della comunità rumena in cui prevale la componente femminile. Sui territori vi sono
diversi Servizi a cui si possono rivolgere gli immigrati; per maggiori dettagli ed informazioni circa i Servizi, sia pubblici che
privati, si rimanda alla sezione mappature.
Note________________________________________
1. Il territorio pescarese è diviso in 5 ambiti:
Ambito 31: Pescara; Ambito 32: Montesilvano;
Ambito 33: Cappelle sul Tavo, Cepagatti, Città Sant’Angelo, Elice, Moscufo, Nocciano, Pianella, Spoltore;
Ambito 34: Brittoli, Bussi sul Tirino, Carpineto della Nora, Castiglione, Catignano, Civitaquana, Civitella,
Corvara, Farindola, Loreto Aprutino, Montebello di Bertona, Penne, Pescosansonesco, Picciano, Pietranico, Vicoli,
Villa Celiera;
Ambito 35: Abbateggio, Alanno, Bolognano, Caramanico Terme, Cugnoli, Manoppello, Lettomanoppello, Popoli, Roccamorice,
Rosciano, Salle, San Valentino, Sant’0eufemia, Scafa, Serramonacesca,Tocco da Casauria, Torre dei Passeri, Turrivalignani.
2. Il territorio della Provincia di Teramo è suddiviso in 8 Ambiti: Tordino, Vibrata, Fino-Vomano, Laga, Teramo, Gran Sasso, Costa Sud 1 e Costa Sud
3. I dati fanno riferimento a quelli riportati nel Rapporto Sociale della Provincia di Teramo che a loro volta sono stati estratti dal software “Facile” in uso al Settore Politiche del Lavoro e Formazione Professionale della Provincia di Teramo.